I SACRAMENTI

Il battesimo

 

Dimensione pneumatologica

 

          Il rapporto tra il battesimo e lo Spirito Santo: il battesimo dà lo Spirito Santo? In alcuni testi degli atti lo Spirito appare come dono del battesimo, mentre per Paolo lo Spirito è soprattutto causa del battesimo, è forza operante del battesimo, 1 Cor 12, 13 (“E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito”). Il legame tra battesimo e Spirito Santo è molto forte in questo testo, d'altronde nell'orientamento generale del N.T. non si può essere in Cristo senza Spirito. Giovanni in particolare parla del rapporto tra Spirito e battesimo, associandoci anche il simbolismo dell'acqua. Il brano più noto è il dialogo con Nicodemo. Come può l'uomo accedere al regno di Dio?  In questo brano vi sono due posizioni, Nicodemo fa il ragionamento tradizionale, parte dal basso, dal dovere di osservare la legge, la posizione dei farisei, del tempio, Gesù sostiene l'inutilità degli sforzi umani, per quanto l'uomo si sforzi non ce la farà mai, ha bisogno di rinascere, di una forza che viene dall'alto, necessità di una rinascita, l'uomo ha bisogno di Dio per poter entrare in comunione con Dio. "Se uno non nasce da acqua e spirito non può entrare nel regno di Dio", bisogna rinascere anche dall'acqua, non soltanto dall'azione dello spirito, questo allude al battesimo.

La visione pneumatologica di Paolo

Nonostante la sua riflessione, resistente e ancorata a questa interpretazione di natura cristologica, in diversi brani sottolinea, soprattutto, l'azione operativa dello Spirito nel battesimo; se negli Atti, lo Spirito è visto come dono (effetto) battesimale, per Paolo, lo Spirito, è soprattutto agente operativo (fonte della sua operatività) del battesimo.

Per Paolo, Spirito è il mezzo attraverso cui tutto questo si può realizzare. È lo Spirito che introduce alla grazia battesimale“siamo stati infatti battezzati tutti in un solo Spirito per formare un corpo solo”  1Cor 12,13; è lo Spirito che matura, anche, la risposta di fede, senza la quale non si può ricevere il battesimo:“Perciò vi faccio sapere che nessuno, parlando per lo Spirito di Dio, dice: «Gesù è anatema!» e nessuno può dire: «Gesù è il Signore!» se non per lo Spirito Santo.” 1Cor 12,3; è lo Spirito che configura l'uomo a Cristo, rendendolo figlio e procura nel suo cuore la paternità e l'esperienza della paternità, facendogli dire Abbà Padre: “E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!» Rom 8,15.

 

La visione pneumatologica di Giovanni

Tuttavia, è Giovanni che considera più da vicino questo rapporto fra battesimo e Spirito, associandogli il simbolismo dell'acqua: la lavanda dei piedi; l'annuncio nel giorno dei tabernacoli; ecc., l'acqua è molto presente nel vangelo di Giovanni, ma noi faremo riferimento, soprattutto al dialogo con Nicodemo, dove il tema fondamentale è la realizzazione del regno di Dio.

Abbiamo qui due interessanti posizioni:

-          la posizione vecchia = che è quella di Nicodemo

-          la posizione innovativa = che è quella di Giovanni

► Per Nicodemo, rappresentante del vecchio ordinamento, il regno di Dio si costruisce dal basso, cioè, se gli uomini osservassero tutti quanti la Legge vi sarebbe il regno di Dio. Quindi, un dovere che si impone agli uomini nell'osservare la Legge.

Gesù sostiene, che gli sforzi umani, in rapporto alla Legge, sono inutili e afferma la necessità di un cambiamento radicale, ma questo non può avvenire con le sole forze dell'uomo, ma da un dono che viene dall'alto. Questo dono deve produrre la sua rinascita, la quale provoca lo scetticismo di Nicodemo. E Gesù risponde con una espressione, che è una chiara allusione all'evento battesimale, oltre che un riferimento di principio alla sua necessità: “Gesù rispose:«In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio».” Gv 3,5.

L'azione dello Spirito unita, però, al segno dell'acqua, produce la rinascita. Il tema giovanneo, in questo caso sviluppato, è quello dell'acqua e dello Spirito che producono la παλιγγευεσια la rigenerazione.

L'acqua da sola non può far nulla, è l'intervento di Dio, operante attraverso la forza dello Spirito, che la feconda, e la rende capace di generare quella vita nuova; è Lui che è in grado di poter renderci testimoni del regno di Dio.

Un altro riferimento di acqua – Spirito (rigenerazione), lo troviamo in Gv 7,37-39:

 “L'ultimo giorno, quello solenne della festa, Gesù stava in piedi e proclamò a gran voce: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva.Colui che crede in me, come disse la Scrittura: Dal suo ventre sgorgheranno fiumi di acqua viva».Questo lo disse riferendosi allo Spirito che stavano per ricevere coloro che credevano in lui. Infatti non c'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato.

In questo caso, è l'acqua che disseta. Fa un chiaro riferimento allo Spirito che non c'era ancora, ed il motivo è che lo Spirito scaturirà dal gesto supremo dell'amore, quando sarà elevato. Solo quando il Figlio dell'uomo sarà innalzato, potrà scendere l'acqua e lo Spirito, perché l'uomo rinasca e si disseti.

 

La visione cristologica di Giovanni

Ma Giovanni conosce anche la prospettiva Cristologica del battesimo. Come in Paolo, la cristologia, non è disgiunta dalla pneumatologia, così in Giovanni, l'azione dello Spirito non è disgiunta dall'azione del Cristo.

Anzi, in Giovanni, l'azione dello Spirito è condizionata dalla fede in Gesù Cristo: Chi crede in lui non è condannato ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.” Gv3,18

C'è bisogno della fede in Cristo perché si realizzi l'azione dello Spirito. È Gesù il nuovo tempio, dal quale scaturisce la nuova acqua: «chi crede in me, come ha detto la Scrittura, da dentro di lui sgorgheranno fiumi d'acqua viva». Gv 7,38

La comunicazione pneumatica, e dunque, il dono battesimale, sono determinate dalle decisione che gli uomini prendono, di fronte al Cristo, dall'adesione a lui come Messia inviato dal Padre. Cristo è la scala di comunicazione che mette gli uomini in contatto col Padre.

Allora, attraverso la fede in Cristo, si apre la porta di questo mistero.

 

Aspetto ecclesiologico

            All'aspetto cristologico e pneumatologico non dimenticare di congiungere l'aspetto ecclesiologico 1 Cor 12, 13, battezzati in un solo spirito per formare un solo corpo, l'effetto ecclesiologico. Il battesimo fa rinascere l'individuo ma inserendolo in un corpo che è la Chiesa. Ef 5, 25-27 (“E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunchè di simile, ma santa e immacolata”), qui viene interpretato il battesimo in chiave sponsale, è stato istituito per preparare la sposa, per lavarla, ripulirla.

 

IL BATTESIMO