I SACRAMENTI

Il battesimo

 

Il battesimo di Gesù

 

Il secondo battesimo è quello di Gesù, in questa folla di peccatori che si accosta a Giovanni per ricevere il battesimo, si vede comparire Gesù. Questo episodio suscita imbarazzo, sembra andare contro Gesù sembra mettere Giovanni sopra a Gesù, è più grande colui che battezza in genere. Il quarto evangelista non riporta il battesimo di Gesù, anche Matteo sente l'imbarazzo dell'evento e lo fa precedere da un dialogo chiarificatore, la risposta di Gesù è "conviene perché così si adempia ogni giustizia". Non è molto chiara come risposta, serve a incoraggiare il titubante Giovanni sicuramente, genericamente richiama il fatto che è stato disposto dal Padre. Al battesimo segue la teofania, che sembra fare da contro altare all'imbarazzo, dà all'avvenimento un'investitura messianica, la manifestazione della divinità sul personaggio ne indica un'investitura, questa investitura è molto più solenne, mai c'è stata un'investitura così grande, è un'investitura messianica.

            Possiamo ricavare innanzitutto la storicità, pochi autori contestano la storicità dell'avvenimento, è raccontato dai sinottici, non da Giovanni, che non parla di battesimo, ma solo dell'incontro con Giovanni Battista, è storico anche per l'imbarazzo che suscita, poneva Gesù, il maestro in posizione di inferiorità, questo forse è il motivo per cui Giovanni non ne parla, e anche Matteo avverte l'imbarazzo della vicenda e introduce nell'episodio il dialogo con Gesù di Giovanni in cui gli dice che lui avrebbe bisogno del battesimo da Gesù. La risposta è di difficile interpretazione, sicuramente è una frase che incoraggia Giovanni a farlo, è un riferimento a una disposizione del Padre a cui entrambi sono sottomessi.

            La teofania fa da contraltare all'umiliazione precedente, qui c'è l'esaltazione, l'investitura messianica, la teofania su un particolare personaggio ne sancisce la missione. L'ingresso di Gesù come messia avviene con il battesimo da parte di Giovanni. Il quarto vangelo non riporta nè il battesimo nè la teofania. Affida tutto nelle parole di Giovanni il battista, che è lui che racconta la teofania.

Un altro significato che possiamo trarre da questo episodio è un significato di solidarietà, un Gesù confuso nella folla dei peccatori, l'acqua della purificazione, della conversione, Gesù a pasqua sulla croce prende su di sé i peccati del mondo, è colui che salva, ma non alla maniera dei maghi, che salvano dall'esterno facendo mostra del loro potere, ma salva dall'interno condividendo. Questo ha il suo primo atto nel battesimo di Giovanni Battista, primo gesto di solidarietà.

            I padri quando commentano avvertono la problematicità del racconto, per il fatto che si sottomette a una persona e a un rito di cui non aveva bisogno, avvertono quindi il battesimo di Gesù come avvenimento costitutore del battesimo cristiano, finalizzato alla salvezza delle anime, o a dare un esempio ai cristiani. Per Ignazio di Antiochia Gesù si lascia battezzare al fine di santificare le acque.

 

IL BATTESIMO