Gelasio II (1118-1119)

 

STORIA DELLA CHIESA

I PONTEFICI

  

Card. Giovanni di Gaeta, cancelliere della Chiesa romana, che prese il nome di Gelasio II (1118-1119) venne però subito fatto prigioniero da Cencio Frangipani. Liberato da Pierleone potè pren­dere possesso del Laterano, ma essendo ancora diacono bisognava aspettare le Tempora di primavera (il 9 marzo) per l'ordinazione sa­cerdotale e la successiva consacrazione epi­scopale. Ne approfittò Enrico V che, da Verona, scese a Roma, dove entrò di nascosto tra il primo e il due marzo. Gelasio allora lasciò la città e si diresse a Gaeta dove fu or­dinato sacerdote e consa­crato vescovo.

                Enrico V, rimasto pa­drone di Roma, in­timò a Gelasio II di rientrare in città per ricevervi la consacrazione pontificale.  Ricevutone un diniego, l'imperatore fece al­lora eleggere e consa­crare papa, Burdino, l'arcivescovo di Braga che prese il nome di Gregorio VIII. Questi fu scomuni­cato il 7 aprile, a Capua, in­sieme ad Enrico V, scomunica ripetuta in Germania da Conone di Palestrina, legato papale al concilio di Colonia (19 maggio),  con l'appro­vazione dei vescovi tedeschi. Ciò costrinse Enrico V a lasciare l'Italia (giugno 1118)  e a tornare in Germania, abbandonando l'antipapa.

                Gelasio riuscì così ad entrare a Roma per la festa del 29 giugno, ma senza potersi insediare  al Laterano tenuto dall'antipapa. Non sentendosi sicuro, nel settembre, Gelasio lasciò Roma, diretto in Francia. Giunse fino a Cluny, dove decedette (1119)