Benedetto IX (1032-1045)

 

STORIA DELLA CHIESA

I PONTEFICI

 

Benedetto IX, nato Teofilatto dei Conti di Tuscolo (Roma, ca. 1012 – Grottaferrata, forse 1055 o 1056), fu Papa dal 1033 al 1044, poi una seconda volta nel 1045 ed una terza nel biennio 1047-1048. È famoso per aver venduto la dignità pontificia al suo padrino e per averla rivoluta indietro due volte.

Era figlio di Alberico III, Conte di Tusculo, e nipote dei papi Benedetto VIII e Giovanni XIX. Sua madre era una delle sorelle di Giovanni XV.

Il principe Alberico, suo padre, ottenne per lui l'elezione al soglio pontificio nel gennaio 1033.

È stato detto che Benedetto non avesse più di dodici anni quando divenne pontefice. Alcune fonti sostengono addirittura fosse undicenne. Se ciò fosse vero sarebbe il più giovane Papa della Storia. Ma la Catholic Encyclopedia e altre fonti sostengono che avesse circa 18-20 anni di età. Benché la sua data esatta di nascita sia sconosciuta, si può comunque affermare che fu uno dei papi più giovani nella Storia.

Benedetto era completamente inadatto al ruolo di pontefice; si narra che visse in modo assolutamente dissoluto, anche se in termini teologici e di attività ordinarie della Chiesa fu completamente ortodosso. Venne per breve tempo scacciato da Roma, nel 1036, ed ebbe bisogno dell'appoggio di Corrado II per farvi ritorno. Nel settembre 1044 venne scacciato di nuovo e sostituito da Silvestro III (talvolta considerato un antipapa). Le forze di Benedetto ritornarono nell'aprile 1045 ed espulsero il suo rivale.

Benedetto abdicò in maggio, forse per il desiderio di sposarsi, vendendo il suo ufficio al prete Giovanni Graziano, suo padrino (probabilmente per oltre 650 kg d'oro). Tale procedimento venne definito simonia, da Simon Mago, che offrì denaro agli apostoli per ricevere i doni dello Spirito Santo. Graziano divenne Papa Gregorio VI nel giugno 1045. Evidentemente Benedetto si pentì presto della vendita, infatti fece ritorno per cercare di deporre Gregorio; anche Silvestro riemerse per sostenere le sue pretese. Benedetto riprese Roma e rimase sul trono fino al luglio 1046. Enrico III intervenne nella questione e al Concilio di Sutri del dicembre 1046 Benedetto e Silvestro vennero privati del loro ufficio, mentre Gregorio venne incoraggiato a dimettersi; Benedetto non era presente in quell'occasione. Il vescovo tedesco Suitgero venne incoronato come Papa Clemente II. Benedetto rigettò la scelta e quando Clemente II morì, nell'ottobre 1047, occupò il palazzo del Laterano (novembre 1047), ma venne scacciato nel luglio 1048 e Poppone di Bressanone, col nome di Damaso II, successe infine a Clemente. Benedetto rifiutò di rispondere alle accuse di simonia e venne scomunicato.

A questo punto il destino di Benedetto diventa oscuro; potrebbe essere morto attorno al 1065 nell'Abbazia di Grottaferrata, dopo aver abbandonato il pontificato. Papa Leone IX forse tolse il bando che gravava su Benedetto. Altre fonti dicono che continuò a cercare appoggio per un suo ritorno ma morì nel gennaio del 1055 o del 1056.