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  New York, scuole chiuse per il Ramadan. Ma a Natale si sta a casa per la «sospensione invernale»

Dal prossimo anno scolastico, gli istituti di New York resteranno chiusi in occasione di due festività islamiche: la fine del Ramadan (Eid al-Fitr), che l’anno prossimo però cadrà in estate (5 luglio), e la festa del Sacrificio (Eid al-Adha) del 24 settembre. La decisione è stata annunciata mercoledì dal sindaco Bill de Blasio: si tratta di «un cambiamento che rispetta la diversità della nostra città. È solo una questione di uguaglianza».

FESTE EBRAICHE. La Costituzione americana, in linea di massima, proibisce di chiudere le scuole per motivi religiosi, a meno che tenerle aperte non danneggi il lavoro. È per questo che in molti distretti le lezioni vengono sospese anche per le festività ebraiche di Yom Kippur e Rosh HaShanà, oltre che per quelle cristiane.

 

10 PER CENTO. A New York non esistono dati ufficiali ma si pensa che circa il 10 per cento degli alunni sia di religione islamica, più o meno un milione di persone. Nel distretto più importante dello Stato del Maryland, ad esempio, l’Eid non è stato riconosciuto perché sarebbero mancati solo il 5 per cento degli studenti. Numero non sufficiente per giustificare la chiusura. Ogni distretto può regolarsi come meglio crede e l’inserimento di feste islamiche a New York era già stato proposto e approvato nel 2008, poi però l’allora sindaco Michael Bloomberg si era messo di traverso, e non se n’era fatto nulla. Ora invece, come promesso in campagna elettorale, de Blasio è intervenuto in senso opposto.

ASIATICI E INDÙ. La decisione del sindaco «per ragioni di uguaglianza» ha però fatto infuriare la popolazione asiatica e indù: perché la fine del Ramadan detta la chiusura delle scuole e il Capodanno lunare no? Perché la festa del Sacrificio è riconosciuta, mentre quella delle Luci (Diwali) viene ignorata? Se di uguaglianza si tratta, asiatici e indù ora sono discriminati. De Blasio, del resto, ha già annunciato di essersi messo al lavoro per inserire anche queste feste. Ma presto dovrà fare i conti pure con le pretese della comunità atea, sempre molto attiva quando si tratta di mettere i bastoni fra le ruote alle religioni nel nome della laicità.

MANCA SOLO IL NATALE. Resta un paradosso a New York. Secondo il nuovo calendario scolastico distrettuale, il 24 settembre la scuola sarà chiusa per la festa dei musulmani Eid al-Adha; il 25 e 26 settembre per la festa ebraica Rosh HaShanà; a dicembre, però, la scuola non chiuderà per una ricorrenza cristiana, il Natale. Il 24 dicembre, infatti, comincia ufficialmente la «sospensione invernale». Anche le vacanze di Pasqua non esistono più, è rimasta solo la «sospensione di primavera». Gli unici a non avere diritto alle proprie feste, perché il politicamente corretto le ha abolite con l’argomentazione che avrebbero dato fastidio ai fedeli di altre religioni, restano dunque i cristiani. E questa sarebbe «uguaglianza»?

Fonte: Tempi.it