TESTIMONIANZE CRISTIANE

 

 

Conosciamo e crediamo

 

Chi è Gesù Cristo?

 

Introduzione

 

La dogmatica

 

          La teologia fondamentale studia Dio rivelato in Cristo, tema centrale è la rivelazione. Prima di arrivare a Gesù morto e risorto certo bisogna vedere anche le premesse, se Dio si rivela vuol dire che c'è già qualcosa nell’uomo che è pronto a riceverlo, l'essere umano è innato al senso religioso. La teologia fondamentale cerca di studiare la credibilità di questi eventi. Teologia fondamentale è la grammatica della teologia.

          Tommaso non parla di teologia dogmatica, è un termine che viene dopo. Nell'antichità non esistevano trattati di dogmatica, Sant'Agostino scrive dei trattati ma non nel senso che intendiamo noi oggi. Teologia dogmatica inizia ad entrare soprattutto quando ci si contrappone alla riforma protestante, dopo il concilio di Trento. Questo termine si svilupperà ancora di più in ambiente neoscolastico. Dire teologia dogmatica è come dire riassunta la teologia cristiana. Si dà il termine dogmatica perché si parte dai dogmi definiti per poi spiegarli. La riforma protestante mette in dubbio alcuni dogmi della chiesa allora si precisano. Cambia il modo di far teologia rispetto al medioevo. Nel medioevo, ad esempio, prevale il metodo dialettico, ora invece la teologia dogmatica cambia registro si comincia a presentare una tesi da dimostrare, è un criterio diverso.

Questo criterio a un certo punto è entrato un po' in crisi si rischiava di piegare la sacra scrittura alla tesi che si voleva dimostrare. Il Concilio Vaticano II propone un modo diverso di fare teologia, il decreto Optatam Totius, parla delle formazione dei futuri sacerdoti. All'epoca erano pochi che studiavano teologia al di fuori dal sacerdozio. Qui ci viene dato un criterio diverso rispetto al modello neoscolastico. Nel frattempo sono successe tante cose, c'è un movimento biblico rivolto alla parola di Dio. Si riscopre con il Vaticano II la centralità della Parola di Dio, con la Dei Verbum ad esempio, importante soprattutto il rapporto tra Scrittura, Tradizione e Magistero. La rivelazione non è soltanto la rivelazione di alcune qualità da credersi, ma è anche un evento, Dio si rivela attraverso delle parole e degli eventi, delle gesta, dei fatti straordinari, altamente significativi. Le gesta, le meraviglie di Dio nella storia della salvezza traducono le parole che Dio parla. Gesti e parole insieme costituiscono il rivelarsi di Dio. Quando si vuole insegnare una teologia dogmatica si deve partire dalla Sacra Scrittura, potremo comprendere il mistero dell'uomo solo capendo il mistero di Dio in Cristo. Le parole chiave della dogmatica sono, Dio, Cristo, la Chiesa, l'uomo, la sacramentaria. C'è un primato della parola di Dio che risuona dentro la tradizione della Chiesa.

La Parola di Dio già a livello della costituzione sta dentro la tradizione, la consegna della traditio da padre a figlio. Quello che Dio ci ha rivelato in Cristo la tradizione sub apostolica ha cercato di interpretarlo. I testi del credo diventano testi importanti per conoscere il mistero. Oppure la catechesi, i testi dei padri della Chiesa. La tradizione della chiesa è mattone dopo mattone che si mette per innalzare l'edificio.

Certo c'è un problema che la Chiesa ha dovuto affrontare sin dall'inizio, il problema è come parlare di Cristo alle persone che ci stanno davanti siano essi neofiti, cristiani o pagani? Questa realtà l'ha presa sul serio San Paolo, il primo esempio di missionario, un vero missionario: porta Cristo al prossimo ed è uomo di dialogo. Secondo alcuni sarebbe stato il fondatore del cristianesimo, avrebbe travisato l'ebraicità di Gesù, per noi invece Paolo ha tradotto il vangelo per i greci. Paolo è diciamo il primo esempio della inculturazione della fede, entra in dialogo. La fede che parla greco con i greci latino con i latini, aristotelico con Tommaso D'Aquino.

Per quanto riguarda la Tradizione, il decreto Optatam Totius afferma che bisogna mettere in evidenza i dogmi, sono degli epifenomeni, rappresentano il cammino della chiesa, asserti decisivi, punti di non ritorno, non posso negare il dogma, anche se naturalmente posso andare al di là del dogma, è quello che fa la teologia. Spesso i dogmi sono nati e sono risposte autorevoli di fronte a delle eresie, sono nati in risposta a queste.

          Ciò che dobbiamo fare è innestarci nella grande tradizione della chiesa con una teologia speculativa. Si comincia a parlare di teologia speculativa già nell'800, si sentiva il bisogno di riferirsi maggiormente alle fonti nasce un'attenzione alle fonti, si parla di:

  • teologia positiva, si tratta di ricostruire itinerari e testi

  • teologia speculativa, si tratta di guardare e riflettere con la ragione alla luce della fede per proporre qualcosa di nuovo.

          La teologia speculativa elabora delle risposte e qui si inserisce tutto il rapporto tra ragione e fede. Il rapporto ragione e fede è chiaro che diventa essenziale nella dogmatica. C'è una filosofia che prepara all'incontro con Cristo, ci son dei filosofi che traducono anche a livello filosofico questa esperienza. Il documento dice che in questa operazione speculativa bisogna tener presente San Tommaso d'Aquino come maestro. Questo non perché è l'unico maestro, ma San Tommaso diventa l'emblema dello sforzo di allargare l'orizzonte della ragione. Vuol dire che quando c'è l'apertura sincera dei saperi la ragione risulta maggiormente esaltata dall'incontro con Cristo. Incontro che è innanzitutto personale, c'è una fatica del pensiero per comprendere come l'evento Cristo tocca vari aspetti dell'essere umano della visione del mondo. La teologia speculativa aiuta a saper presentare la fede nella situazione in cui viviamo. La teologia a servizio della fede, nasce dalla fede e ne è a servizio, una teologia che aiuti l'annuncio e trovi le giuste vie di comunicazione.

          Riguardo la parola sistematica che si va sostituendo a dogmatica, si intende una scienza sintetica che leggendo la scrittura, facendola risuonare nella tradizione e nel magistero, e attraverso le scienze umane faccia parlare la teologia nel linguaggio odierno. In questo esistono più teologie, che si integrano tra di loro, il Cristo è solo uno ma ci sono più cristologie.

 

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