TESTIMONIANZE CRISTIANE

 

Conosciamo e crediamo

 

I dieci comandamenti

La chiave dei dieci comandamenti rimane l'amore che è l'unico modo per farli diventare realtà, sono parole di vita in realtà, così li chiama la Bibbia ebraica

 

Io sono il signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal Paese d’Egitto, dalla condizione servile. Non avere altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo ne immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti.”[1]


Commento

Dopo aver conosciuto il suo amore quale altra cosa potrà mai diventare importante quanto Lui, eppure quante divinità abbiamo noi? i soldi, tanto per nominarne una, una bella macchina ecc... Dio vuole soltanto che lo mettiamo al primo posto ed è l'unico modo per avere la felicità vera, Dio è l'unico che non ci tradirà mai che non ci deluderà mai! Spesso anche qui creiamo dei compromessi e senza neanche accorgersene ci ritroviamo ad affidare la nostra vita ad avere come ragione di vita il successo, il denaro, la squadra del cuore! 

Dio non vuole che ci incastriamo che ci facciamo schiavizzare da queste cose, anche qui lo fa per noi, l'unica cosa che dà la libertà è Lui, è inutile cercarla altrove, perchè altrove non può che essere libertà apparente. Qui c'è anche la superstizione, l'idolizzare qualcosa di terreno. Dio non vuole farci sperperare la nostra vita a seguire qualcosa di falso, qualcosa che non ci dà poi molto, per questo ci mostra il vero bene, ci pone ciò che ci realizza e ci dice di non seguire altro perchè in questo modo ci realizzeremo e quindi saremo felici. Mentre l'adorazione all'unico e vero Dio dona qualcosa a noi, dona energia e forza, quella a pietre o altri oggetti naturali a animali o altri esseri viventi, toglie e assorbe la nostra energia facendocela sprecare. Gli idoli del nostro tempo sono tanti, i protagonisti della tv, il cantante preferito, la squadra di calcio. Questo comandamento non ci dice di non viverli ma di dargli la giusta importanza.

[1] Deuteronomio 5,6

     Il primo comandamento vieta di onorare altre divinità, unico Dio è il Signore, e quindi proibisce la superstizione, l'ecceso perverso della religione, ma anche il vizio opposto, cioè l'irreligiosità o irreligione. E quindi quando l'uomo sostituisce a Dio se stessoo qualcosa di altro.

      La superstizione sposta l'oggetto della religiosità da Dio a una creatura di Dio, e si sposta a questa creatura l'onore dovuto a Dio. Accanto a queste ci sono quelle forme di irriverenza a Dio al quale si rende culto in modo indebito. 

      Irreligiosità invece è chi non considera proprio la grandezza unica di Dio, la sua maestrà e santittà assoluta.

      Dal punto di vista etimologico, superstizione (super-stitio) sembra significare un isolamento al si sopra del mondo sensibile, oppure il termine potrebbe avere origine dai riti e preghiere rivolti alle divinità perchè sovrastino gli invocanti proteggendoli. Generalmente con superstizione si intendono sia forme di culto che falsificano la vera religione, sia le credenze religiose che favoriscono pratiche occulte.
      Ci sono vari tipi di eccessi nel culto: c'è il culto falso, che onora i vero Dio ma in un modo proibito da Dio stesso o dalle leggi della Chiesa o da quelle naturali; poi c'è il culto superfluo che è corretto culto divino, ma aggiunge circostanze inutili, o sconvenienti, contro il buon senso e la serietà; l'idolatria rende invece a creature il culto dovuto solo a Dio.
      Il comando divino comportava il divieto di qualsiasi rappresentazione di Dio fatta dalla mano dell'uomo. Dio ha però permesso già nella prima alleanza delle immagini che simbolicamente conducessoro alla salvezza operata dal Verbo Incarnato: così il serpente di rame, l'arca dell'Alleanza e i cherubini. Nel culto cristiano sono permesse le icone e le immagini perchè l'onore è riservato a colui che rappresentano. Talora l'idolatria deriva da ignoranza che ne attenua la gravità.
     Chiaramente questo comandamento si riferisce al politeismo condannandolo, ma non solo a questo, consiste nel divinizzare ciò che non è Dio, qualsiasi cosa Dio sia tratti di dei o demoni, del potere, della ricchezza, del piacere..
     Ancora la divinizzazione è una superstiziosa inquisizione delle cose occulte e del futuro contingente, usando mezzi sconvenienti o impotenti o riprovati da Dio, invocando a volte il demonio, in modo implicito o esplicito, oppure attribuendo a diversi eventi naturali un valore indicativo della realtà e degli eventi che in realtà non hanno. Almeno virtualmente la divinazione vuole forzare l'ordine stabilito da Dio. Talvolta però si agisce solo per curiosità, come nel caso dell'astrologia e della cartomanzia.
      Di fronte a fenomeni meravigliosi che assomigliano all'arte divinatoria il criterio da seguire sembra essere quello di escludere fenomeni portentosi se non sia assolutamente esclusa la spiegazione naturale, e attribuire questi fenomeni a forze naturali ignote. Nel caso in cui sia certo che non ha spiegazione naturale, si deve supporre un intervento del demonio più che uno di Dio, a meno che sia accompagnato da segni d'intervento celeste. L'agire naturale di Dio ci induce a pensare che egli non muti il corso naturale degli eventi se non in casi rarissimi, i quali a loro volta sono circondati da circostanze che favoriscono il riconoscimento dello speciale evento divino.
     C'è la vana osservanza, cioè il tentativo di ottenere qualche effetto con l'impiego di mezzi che non sono a ciò adatti nè per natura loro, nè per isituzione ecclesiastica o divina, o quando si vuole ottenere con mezzi sciocchi come amuleti, corni ecc.. una scienza, una salute fisica, la conoscenza di eventi futuri e altro. La vana osservanza diviene stregoneria quando si invoca il demonio o per operare effetti mirabolanti (magia) o per nuocere con il suo intervento (maleficio). Nel maleficio oltre alla malizia del ricorso al demonio, si ha la mancanza della carità e della giustizia.
     Lo spiritismo è l'arte di evocare gli spiriti per entrare in comunione con essi. Tale tentativo, in quanto vuole sovvertire il regime naturale determinato da Dio, implica ovviamente un peccato di superstizione.

        La Irreligiosità invece si esprime con il tentar Dio, il sacrilegio e la simonia.
        La tentazione di Dio in senso proprio si ha quando si richiede temeriaramente il suo intervento affinchè Egli si dimostri, in questo modo voleva ottenere da Gesù che si buttasse dal tempio. Richiesta gravamente contraria al rispetto dovuto a Dio, e diventa ancora più grave se si intende subordinare a questo evento la propria fede. In senso improprio è l'atteggiamento imprudente di chi trascura la propria salute od opera comunque in maniera incauta.
       Il sacrilegio è la profanazione di una persona, di un luogo o di una cosa che sono sacri, cioè consacrati al culto di Dio. La milizia ultima del sacrilegio è l'ingiuria a Dio, al quale sono stati consacrati  quelle persone, quelle cose e quei luoghi. Il carattere sacro di una persona è dato dal suo stato clericale o religioso, anche se ogni battezzato è consacrato a Dio. Il sacrilegio locale riguarda i luoghi sacri destinati al culto divino o alla sepoltura dei fedeli. Per quanto riguarda le cose sacre sono i mezzi destinati all'esercizio del culto, sia per propria natura sia per dedicazione o benedizione. Il più grave è il sacrilegio eucaristico, chi profana le specie consacrate, oppure le asporta o le conserva a tale scopo, incorre nella scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica. Naturalmente questo sacrilegio è particolarmente grave in quanto presente sostanzialmente Cristo stesso.
      La simonia è una forma particolare di sacrilegio reale consiste nell'illecito commercio di cose spirituali e connesse con le medesime. E così chiamata da Simon Mago che voleva acquistare il potere spirituale  che vedeva all'opera negli apostoli. La simonia è l'illecità commutazione di beni temporali con beni spirituali (sacramenti, indulgenze) oppure con beni temporali ma inscindibilmente connessi con i primi (benefici ecclesiastici).
 

I dieci comandamenti