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Il racconto di Manuela: Un Natale in missione

Manuela avrebbe dovuto vivere il giorno di Natale in Madagascar, ma non per una vacanza! L'eruzione dell'Etna e la conseguente emissione di terra vulcanica nell'aria hanno bloccato l'aeroporto di Catania e fatto perdere tutte le coincidenze.

Manuela Prestianni, venticinquenne di Bronte, è ripartita però subito dopo Natale e in questi giorni inizia la sua esperienza missionaria che durerà fino all'estate.

 

Ostetrica da due anni, da poco ha conseguito la laurea magistrale e in questi mesi si metterà in gioco nella missione salesiana del villaggio di Bemaneviky ed ad Ambanja, sede della diocesi, località situate al nord dell'isola. La incontriamo quando ormai i bagagli sono pronti da giorni e il cuore, a dispetto dell'Etna, è già partito da tempo: «Il desiderio della missione - afferma Manuela - è sempre stato presente in me, negli ultimi anni è solo stato scoperto, quasi come fosse stato portato in luce pian piano o forse è meglio dire al tempo giusto».

Nell'estate 2012 aveva fatto una breve esperienza missionaria in Albania e da lì il "gusto" della missione non l'ha più lasciata. È cresciuto il contatto con i missionari, il confronto interiore e con gli altri per discernere tra desiderio e realtà, poi tutto si è concretizzato. Così, grazie all'Ispettoria Salesiana Sicula e al Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS) il desiderio è diventato realtà! «Offrirò le mie competenze professionali - continua Manuela - mi metterò a servizio delle necessità che emergeranno, dividendomi tra la foresta di Bemaneviky e la clinica di Ambanja».

La preparazione a queste esperienze di solito non è mai sufficiente, ma da tempo si è preparata dal punto di vista umano e spirituale con la scuola di mondialità organizzata dal VIS Sicilia, un'attività regionale che da anni mensilmente offre ai giovani l'opportunità di educarsi ad una visione del mondo e delle sue problematiche con una prospettiva globale e nuova, oltre a dare la possibilità di vivere esperienze missionarie sul campo.«Anche dal punto di vista professionale - aggiunge Manuela - ciò che si è studiato non è mai abbastanza e comunque non è minimamente paragonabile il modus operandi di questo mondo occidentale, quindi dovrò rivedere e riadattare il tutto, ma è questo il bello, questa la sfida».

In un tempo di difficoltà in Italia per trovare lavoro, una giovane come lei ha scelto di non rincorrere concorsi e possibilità lavorative, bensì di rispondere ad una chiamata avuta già molti anni fa, impegnandosi come animatrice negli ambienti salesiani e nel Movimento Giovanile Salesiano, quasi a continuare in modo naturale ciò che aveva iniziato nel cortile dell'oratorio. E allora sarà un Natale diverso, prima vissuto nell'attesa, ora nella preghiera e nell'impegno: «Attesa perché mai come adesso Natale è novità, è amore; preghiera perché la mia scelta non coinvolge solo me, ma anche tutti coloro che restano in Sicilia, quindi la preghiera è la forza per me e per loro» 

 

Fonte: Blog Vino Nuovo