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Claudio Baglioni - Opere ed omissioni


Opere ed omissioni di Claudio Baglioni: testo e commento alla canzone

Il testo


Era uno specchio o un'eco
od un riflesso di un'assenza
io sono un vecchio ed uno spreco
io con gli occhiali io senza
tra opere e omissioni
io sono il giocatore che vita ho fatto mai
che punta ancora un altro inganno con tutte le attenzioni
sul panno usato del dolore che non ho avuto mai
per vincere il suo danno che non ho dato mai

questo mare sale dentro me
mentre io preparo il té

ma io chi sono stato
samaritano o pigliatutto
in questo ballo mascherato
dove il costume è tutto
tra opere e omissioni
sono un sopravvissuto di questa vita ormai
fra storie naufraghe e gingilli con tutte le occasioni
un cuore muto di velluto che non ho colto mai
per appuntare spilli che non ho tolto mai

questo mare sale dentro me
mentre io preparo il tè che non ho preso mai

questo tempo danza dentro me
dentro questa stanza che che non ho chiuso mai
centro è del mio tempio a te

tra i cattivi o tra i buoni
quel biglietto bisogna estrarre
chiuso in bussolotti di milioni
di opere e omissioni
le mie chitarre prigioni
con le corde che sono sbarre
e le pene sono le canzoni
che da solo suoni e per chi

questo mare sale dentro me
mentre io preparo il tè che non ho offerto mai

questo tempo danza dentro me
dentro questa stanza che che no ho aperto mai
centro è del mio tempio a te

così mi accorgo che
il tempo è come l'aria
che esiste proprio quando manca
come un artista d'arte varia
che sul finale arranca
tra opere e omissioni
era uno specchio o un'eco di molta vita ormai
o il balbettìo di una coscienza con tutte le ammissioni
e siamo in due ed un muro cieco che non ho fatto mai
io con gli occhiali io senza


Il mio Commento



Opere e omissioni. Quante cose voglio essere e quante alla fine sono? quante cose voglio seguire e quante poi effettivamente seguo? quante opere vorrei realizzare e quante poi ne realizzo? In questo mondo pieno di maschere, "in questo ballo mascherato dove il costume è tutto", dove ciò che conta è la maschera che succede di quello che siamo? Se veramente con le maschere che portiamo possiamo ingannare gli altri e a volte noi stessi, come facciamo a scoprire noi stessi? Come facciamo a vedere le verità di Dio se non possiamo vederle con i nostri occhi ma con le maschere che portiamo? le vedremo trasformate, le vedremo diverse, come chi indossa un paio di occhiali blu e il mondo lo vede diverso da come è. Se noi portassimo questi occhiali blu fin dalla nascita forse non ci renderemmo conto di portarli e la realtà ci sembrerebbe tutta blu. Così come facciamo a capire se noi stiamo interpretando la verità di Cristo con una maschera che ci rende schiavi di qualcosa che non esiste, di un mondo blu che non esiste nella realtà. e che non ci permette di scoprire la realtà? Io di maschere me ne sono tolte tante, maschere che avevano fatto in modo che vivessi in un incoerenza ma che non me ne accorgessi perchè la maschera non la vedevo. Ora ho delle maschere con cui sto lottando e che ho individuato, e di queste oramai non ho più tanta paura perchè con l'aiuto di Gesù le butterò via; ma quelle che non vedo? Prima di individuare queste maschere che ho eliminato o che sto cercando di eliminare credevo di non avere maschere, credevo di aver capito la realtà ero arrivato ad ingannare me stesso. Quindi ora potrei avere delle maschere che non vedo e che però mi rendono schiavo, di queste ho più paura. Però se ci penso bene molte di queste maschere l'ho tolte grazie alla "correzione fraterna", non sempre in un dialogo , ma anche negli esempi di un mio amico, di un sacerdote, di un santo. Ed è per questo che è importante ricercare insieme la verità di Cristo, perchè insieme è più semplice toglierci le maschere che ognuno noi ha.